mercoledì 16 luglio 2008

Un nuovo inizio

Sono ormai mesi che il blog è fermo in questo punto.
Le ragioni sono state tante: il continuo spostarsi freneticamente, la censura cinese che non mi permetteva di accedere, l'idea di dover scrivere a posteriori e tanti altri.
Il mio viaggio mi ha portato attraverso la Malesia, la Tailandia, la Cambogia, il Vietnam e infine la grande Cina, ma non ho intenzione, almeno per ora, di parlare di questo.

Sono ormai quasi due mesi che sono tornato e ancora non avevo scritto nulla.
Scrivere, una passione che, come tante altre, prima di questo viaggio nemmeno sapevo di avere.
Questo lungo viaggio mi ha dato molto più di quanto potessi immaginare.
Mi ha fatto crescere, mi ha fatto cambiare, mi ha fatto scoprire nuove realtà sia fuori che dentro di me e mi ha regalato la cosa più bella.

Nel mezzo di questo turbine di eventi, esperienze, emozioni e pensieri, ho scoperto di avere una vocazione.
Vivere, scoprire e raccontare.

Quando sono partito, mai mi sarei aspettato di tornare con un'idea chiara di ciò che avrei fatto al mio ritorno.
Invece ora so cosa voglio.
Una persona che stimo molto disse tempo fa che "il lavoro perfetto è quello che faresti anche gratis".
Per me questo vuol dire vivere, scoprire e raccontare.

Qui si conclude la prima del viaggio, della storia, della leggenda.
Ho imparato che viaggiare non è arrivare in un punto; è il percorso che si fa per raggiungerlo.
E la vita è un viaggio.

Ringrazio tutte le persone che mi son state vicine e che, inconsciamente o no, mi hanno aiutato a fare questo percorso.
Voglio concludere lasciandovi alcune parole di una persona che, tramite i sui scritti, mi ha, più di tutti, fatto capire qual'è la mia strada.
In sua memoria.

"Sono convinto che, nonostante l'ipermaterialismo e la grande amoralità che dominano attualmente ogni aspetto della vita, i valori di fondo dell'animo umano restano e anche questo mestiere, come altri, in barba a tutti i computer che infreddoliscono la vita, può continuare a essere fatto con calore e passione, può continuare ad essere visto come una missione, un servizio pubblico, un modo di vivere. E più la televisione porterà con immeditezza, ma anche con superficialità, nelle case di tutti gli avvenimenti del mondo ridotti in pillola, più ci sarà bisogno di quelli che vanno a vedere, ad annusare, a commuoversi per una qualche storia vicina o lontana da raccontare a chi avrà ancora voglia di ascoltare."

Tiziano Terzani.


Grazie...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vai e spacca Gio :)

Ale

Anonimo ha detto...

bello il racconto del tuo viaggio,io l'ho letto tutto,anche se non ci conosciamo.per la verità sono risalito al tuo attraversando altri blog di ragazzi che pur non conosco .ognuno racconta lo stesso viaggio in modo differente rivelando anche aspetti della propria personalità. Il tuo blog forse lo preferisco perchè meglio ha desritto gli ambienti e mi ha fatto capire il "carattere" della gente che ci abita..Praticamente l'ho letto in una serata.Ciao e grazie .Andy