domenica 4 novembre 2007

South Australia border to Adelaide

Il deserto è proprio vasto.
Entrati in South australia il deserto diventa biancastro e roccioso.
Sembra impossibile pensare che uomini e animali possano sopravvivere in un ambiente del genere.

Esattamente nel mezzo di questa distesa c'è una cittadina.
Si chiama Coobet Pedy.
Quel che avevamo letto era che questa cittadina nacque per lo sfruttamento delle miniere di opale, che aveva la caratteristica di avere molte case sotto terra per ripararsi dalle temperature estreme e che è stata il set del film "Mad Max 3"

La sorte ha voluto che rimanessimo qui bloccati per 3 giorni.
Abbiamo scoperto che questo luogo è ai confini della realtà.

L'alternatore di Forrest ha pensato bene di abbandonarci a 30 km dalla città.
Fortunatamente la doppia batteria ci ha consentito di raggiungere il meccanico.
Perchè il pezzo arrivi ci vogliono due o tre giorni.
Il meccanico ci manda a stare nel parcheggio di un negozio di usato gestito da un suo amico e ci trova un lavoretto per il giorno dopo.
La cittadina è assurda e le strade quasi tutte sterrate.

Raggiungiamo il posto e ci presentiamo al proprietario, Elbow, che ci offre sistemazione, acqua e bagno fintanto che ne avremo bisogno. Ovviamente free.
Nella sfiga ci è andata di lusso

La prima sera il tempo ha fatto le bizze.
Un tramonto incredibile in principio.

Poi tornadi, tempeste di sabbia e tempesta di fulmini.
Un fenomeno spettacolare che accade una volta l’anno.
Tutto per darci il benvenuto.

Elbow è un ultrasettantenne che vive qui da più di trent’anni.
La seconda sera ci offre un caffè e iniziamo a chiacchierare.
Ci racconta un po’ di storie su ciò che è, e soprattutto ciò che era, Coober Pedy.

Storie degli ultimi 30 anni di questa città.
Lui li chiama “i vecchi tempi”, quando qui sparivano una media di 20 minatori a settimana, tutti sepolti nelle miniere.
Storie…
Di persone pronte a fare una strage per un accendino a cui erano affezionate.
Di omicidi a cui la gente reagiva semplicemente non chiedendo.
Del libero commercio delle bombe, vendute al supermercato.
Di storie false per crearsi una nuova vita.
Di chi dopo dieci anni di amicizia scopri essere uno dei maggiori ricercati d’Australia.
Di chi ha fatto fortuna e di chi ha perso tutto.
Di quando il governo dava la scorta ai muratori che andavano a lavorare li.
Di credenze, spiriti dei morti e miniere maledette.
Di persone che hanno fatto saltare in aria il municipio dopo un tentativo di controllo dell’evasione fiscale.
Di chi ha fatto saltare in aria la stazione di polizia per una multa ritenuta ingiusta.
E tanto altro…

Tre giorni qui ti fanno conoscere una realtà alternativa
Un mondo davvero selvaggio che, per quanto ormai forzatamente civilizzato, ancora porta i segni di anni e anni di sangue.
E quando è il momento di ripartire quasi ti dispiace.

Ci rimettiamo in marcia.
Dopo Coober Pedy non c’è nulla per 300 kilometri.
È l’area proibita di Woomera.
Qui sono state fatte esplodere diverse testate nucleari.
È consigliato di fermarcisi il meno possibile ed è assolutamente proibito lasciare la Highway.
Fino al primo luogo abitato appena dopo il confine dell’area proibita.
Che ti accoglie così.

Quando poi la strada costeggia quest’area si arriva a Lake Hart.
Un lago salato.
Una di quelle cose che ho sempre sognato di vedere.
E l’attesa di anni è valsa la pena.

Se non fosse per dei bizzarri cartelli che, non sapendo bene come interpretare, abbiamo semplicemente ignorato.

Altre centinaia di kilometri di piana desertica a perdita d’occhio.
E si arriva a Port Augusta.
Il mare di nuovo.

Quanto mi è mancato.

Percorriamo le ultime interminabili centinaia di kilometri, attraverso una zona che mi ricorda incredibilmente le campagne pugliesi.
E finalmente arriviamo ad Adelaide.

Ho atteso questo momento da quando ho lasciato Darwin.
Perché?
Ricordate quella cosa che quando ci pensi sorridi sempre sornione?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Gio, ti leggo sempre e leggerti è un po come essere lì con te.
Ed è una bella sensazione, aspetto come al solito con ansia un nuovo post *_*

Spero di riabbracciarti presto.

Un bacio, da Roma con tanto affetto,

Sara (il medico che vive in laboratorio *_* E l'unico paesaggio che vede sono i frigoriferi -.-)

Anonimo ha detto...

quuandoo iil soolee sorgeeraa`... eeee neel soolee toorneeroo` daa tee...

AL BANO

Bungler Butterfly ha detto...

Ho letto che il Musico torna in patria.
Tu?
Per me e mia mamma resti lì..
Abbiamo vinto? XD