12 ore passate su un sedile studiato per farti alzare con la schiena che scricchiola.
12 ore a pensare cosa ci sarà dall’altra parte.
Arrivati a Devonport ci concediamo una ricca colazione e facciamo uno straccio di piano di viaggio.
Decidiamo di recarci diretti a Hobart perché…
Torniamo indietro nel tempo.
Fine Luglio.
Broome.
Luca mi aveva appena raggiunto ed eravamo in spiaggia a goderci il tramonto insieme a una buona bottiglia di vino.
Arriva una ragazza a chiedere un cavatappi e iniziamo a chiacchierare.
Si chiama Claire ed è tasmaniana.
Dopo poco la raggiungono anche i genitori e passiamo una mezz’oretta a parlar del più e del meno.
Lei mi lascia il numero così che se fossimo andati in Tasmania ci saremmo sentiti e saremmo usciti una sera.
Prima di imbarcarmi ci sentiamo.
E in un attimo ci ritroviamo con un invito a stare da loro a Hobart.
Con tanto di festa a cui “sarebbe bellissimo se ci foste anche voi”
Decisione fatta.
Abbiamo due giorni prima della festa e ci avventuriamo per le tortuose strade.
La Tasmania ci rivela da subito i suoi colori predominanti: il verde e il blu.
Foreste, prati, montagne, laghi, fiumi, cascate, spiagge.
Nella foresta pluviale.
Ci dirigiamo poi a Launceston.
La seconda città della Tasmania.
Come spesso succede è costruita lungo un fiume.
Ma qui il fiume arriva diretto dal mezzo delle montagne creando la Tamar Valley (lo so, questo nome è stupendo).
Un lago tra le montagne che, complice il tempo uggioso, ci si mostra mistico e spettrale allo stesso tempo.
Quelle idee uniche, che ti vengono solo quando vivi per troppo tempo a contatto con la natura.
Provare a entrare nel lago.
Dopo circa dieci secondi dal primo passo nel lago i miei piedi erano violacei.
Decido di abbandonare l’impresa per schiacciante inferiorità.
Tra il lago e Freycinet Peninsula, la nostra ultima tappa prima di Hobart, scopriamo che si passa da una delle due zone vinicole della Tasmania.
Ci sono 5 vigneti in 15 km.
E ognuno produce almeno 3 vini.
Fa una media di circa 18 vini (non son così capra in matematica, ho detto ALMENO 3 vini) diversi in meno di 2 ore.
Dimenticavo, tutto questo in tarda mattina.
In condizioni piuttosto pietose arriviamo alla penisola e ci incamminiamo per Wineglass Bay.
Lungo la strada facciamo incontri molto ravvicinati del tipo marsupiale.
Purtroppo il tempo minaccia pioggia, ma il panorama rimane notevole.
Il posto si chiama Friendly Beaches.
Praticamente siamo accampati a 10 metri dal mare.
Mare, tramonto tra le nuvole scure, riflesso della sabbia bianca.
E tutto diventa blu.
Diretti a casa di Claire.